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Chi è il sostituto di imposta e quali sono i vantaggi per il contribuente

Approfondimenti

Il sostituto di imposta è quel soggetto pubblico o privato che prende il posto del contribuente nei rapporti con l’amministrazione finanziaria, trattenendo le tasse dovute dai compensi (redditi, pensioni e salari) per poi versarle alla pubblica amministrazione o allo Stato.

Vediamo insieme chi può ricoprire il ruolo di sostituto di imposta e come viene gestito l’aspetto del rimborso fiscale.

Chi è il sostituto di imposta e cosa fa per il contribuente

Il ruolo del sostituto di imposta può essere ricoperto da diversi soggetti tra questi: lavoratori autonomi, imprenditori ed enti pubblici ed economici non aventi carattere commerciale.

Non possono ricoprire il ruolo di sostituto di imposta le persone fisiche che non svolgono attività economiche.

Ecco un esempio che ti permetterà di capire cosa fa in pratica il sostituto di imposta e quali sono i vantaggi per un contribuente.

Supponiamo che Mario sia dipendente dell’azienda A e che ogni anno riceva 200 mila euro: su questo reddito dovranno essere pagate diverse imposte, tra queste l’Irpef (Imposta sulle Persone Fisiche).

Supponendo che l’imposta sulle persone fisiche sia parti al 36%, Mario dovrà versare allo Stato 72.000 euro.

Senza il sostituto di imposta lo scenario sarebbe il seguente:

Azienda A dà a Mario 200.000€ à Mario deve allo Stato 72.000€ di Irpef à lo Stato incassa l’Irpef di Mario

Supponiamo invece che l’azienda A sia per Mario il sostituto di imposta, in questo caso avremmo uno step in meno ovvero l’impresa che versa direttamente allo Stato l’imposta sulle persone fisiche:

Azienda A versa allo Stato 72.000€ (l’Irpef di Mario)

La somma relativa all’imposta sulle persone fisiche viene detratta dal compenso lordo che l’azienda A dà a Mario ovvero i 200.000€ e dunque:

Azienda A dà a Mario lo stipendio al netto dell’Irpef à 200.000-72.000 = 128.000€

Questo è il motivo per il quale tutti i mesi coloro che sono dipendenti di un’azienda ricevono lo stipendio al netto delle imposte che il datore di lavoro versa al posto del proprio dipendente: da una cifra più alta si arriva ad una più bassa.

Stipendio lordo – Tasse e contributi = Stipendio netto.

Quando il ruolo del sostituto di imposta non viene ricoperto dal datore di lavoro troviamo:

  1. la pubblica amministrazione;
  2. l’Inps, quando il contribuente è disoccupato e dunque percepisce dei sussidi oppure è pensionato;
  3. il condominio;
  4. società che distribuiscono interessi e/o dividendi.

Ovviamente il meccanismo descritto nel nostro esempio resta invariato in ognuna delle alternative inserite in elenco.

Il sostituto di imposta certifica il versamento delle imposte al posto del dipendente attraverso la Certificazione Unica che viene consegnata al dipendente a marzo ogni anno (qui troviamo il reddito ricevuto in quel determinato anno di imposta con i contributi e le tasse versate dal sostituto di imposta) oppure il Modello 770.

Sostituto di imposta e rimborso fiscale: come funziona

Vediamo adesso come funziona la parte relativa al rimborso fiscale prendendo sempre come esempio Mario e l’azienda A ovvero il suo sostituto di imposta.

Quando l’azienda A versa al posto di Mario le tasse dovute allo Stato non tiene conto di eventuali spese detraibili e deducibili che devono essere scontate dalla somma dovuta.

Nel caso in cui Mario abbia sostenuto spese detraibili, come quelle mediche o un eventuale affitto pari a 1000 euro, ha diritto a riavere indietro tale somma: può farlo attraverso il Modello 730, inserendo i documenti che attestano le spese sostenute.

Mario riceverà il suo rimborso nella busta paga successiva alla dichiarazione dei redditi, solitamente nel mese di luglio o agosto.

>> Clicca sul link per conoscere quali sono i documenti utili per la compilazione del Modello 730/2024 Redditi 2023.