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Rimborso 730 2024: tempistiche e modalità di pagamento

Approfondimenti

Dopo la consegna della Certificazione Unica 2024 lo scorso marzo, a partire dal 30 aprile sarà disponibile nella sezione dedicata del sito dell’Agenzia delle Entrate il modello precompilato per la dichiarazione dei redditi 2024.

Dal mese di maggio fino alla fine di settembre i datori di lavoro sono tenuti a gestire in busta paga gli addebiti e gli accrediti IRPEF dei dipendenti; per gli enti pensionistici le operazioni di conguaglio avranno inizio invece dal mese di agosto.

Tutti coloro che hanno scelto di appoggiarsi ad un CAF, sostituti di imposta o professionisti devono iniziare a raccogliere i documenti utili per le spese detraibili e deducibili da inserire nella propria dichiarazione dei redditi.

Quali sono le tempistiche e le modalità di pagamento previste per i rimborsi IRPEF di pensionati, lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi?

Scopriamolo insieme nella guida che segue.

 

Quando arriva il rimborso del 730?

Anche quest’anno entro il 30 settembre lavoratori dipendenti e pensionati dovranno presentare la dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate, in forma precompilata o tramite un intermediario abilitato.

Vediamo quali sono le tempistiche e le modalità di pagamento per pensionati e lavoratori dipendenti con sostituto d’imposto e per lavoratori senza sostituto d’imposta.

Quando arriva il rimborso IRPEF per i pensionati?

I pensionati riceveranno i loro rimborsi tramite l’Inps nella seconda mensilità successiva alla data di consegna della domanda.

Quando arriva il rimborso IRPEF per i lavoratori dipendenti con sostituto d’imposta?

Secondo quanto previsto dalle istruzioni diffuse dall’Agenzia, i lavoratori dipendenti che si avvalgono del sostituto d’imposta riceveranno i rimborsi IRPEF in busta paga a partire dal mese successivo a quello di presentazione del Modello 730.

Quando arriva il rimborso IRPEF per i lavoratori autonomi senza sostituto d’imposta?

Per i contribuenti che scelgono di non avvalersi del sostituto d’imposta l’eventuale rimborso sarà erogato direttamente dall’Agenzia delle Entrate sul conto corrente.

L’Agenzia delle Entrate si riserva di effettuare controlli sul modello 730 presentato con le seguenti tempistiche:

  • entro quattro mesi dalla scadenza del termine previsto per presentare la dichiarazione dei redditi (febbraio 2025);
  • da quando la dichiarazione è stata trasmessa nel caso in cui la data sia successiva alla scadenza fissata.

È bene ricordare che il rimborso da parte dell’Agenzia delle Entrate è previsto con un modello 730 precompilato o ordinario che presenta modifiche rispetto alla precompilata che determinano:

  1. un rimborso maggiore di 4 mila euro;
  2. influiscono sulla determinazione del reddito o dell’imposta e presentano profili di incoerenza, ad esempio scostamenti significativi tra il credito Irpef e i dati che risultano nei modelli di versamento, nelle dichiarazione dei redditi degli anni precedenti, nelle Certificazioni Uniche; rientrano in questa casistica anche tutti quegli elementi di incoerenza significativa rispetto ai dati inviati da enti esterni o quelle presenti nella CU e tutte quelle situazioni di rischio che vengono individuate attraverso le irregolarità degli anni precedenti.

Il rimborso 730 sarà effettuato al netto di un ipotetico secondo o unico acconto Irpef o cedolare secca. Nel caso in cui gli importi a debito superino quelli a credito da rimborsare spetterà al contribuente stesso il versamento della differenza.

 

Rimborso 730 su conto corrente: quando arriva

I rimborsi 730 dei contribuenti senza sostituto d’imposta saranno erogati dall’Agenzia delle Entrate entro aprile 2025 nelle seguenti modalità:

  • accredito sul conto corrente postale o bancario fornito da contribuente stesso;
  • tramite titoli di credito a copertura garantita da Poste Italiane (se il contribuente non ha fornito alcun conto corrente).

Le tempiste previste per il rimborso 730 in questo caso possono variare a seconda del singolo contribuente: per velocizzare i tempi quest’ultimo può comunicare in via telematica il proprio IBAN all’Agenzia.

La richiesta di accredito può essere effettuata online mediante l’applicazione presente sul portale dell’Agenzia o presentandosi fisicamente negli uffici della stessa.

Dove è possibile trovare informazioni sui rimborsi 730?

Per avere informazioni dettagliate sui rimborsi 730 è possibile utilizzare le seguenti modalità: uffici dell’Agenzia, servizio di assistenza oppure tramite il Cassetto Fiscale.

I tempi di rimborso possono subire variazioni, arrivando fino al sesto mese successivo alla scadenza fissata per la trasmissione della dichiarazione dei redditi 2024.

Il motivo di questi ritardi, come abbiamo precedentemente visto, può essere legato a:

  • rimborsi maggiori di 4 mila euro;
  • incongruenze rispetto ai criteri previsti con apposito provvedimento dal direttore dell’Agenzia.

 

Rimborso 730: come comportarsi quando ci sono ritardi

Per capire come comportarsi nel caso in cui il rimborso 730 tardi ad arrivare occorre distinguere tra contribuenti con sostituti di imposta e non.

Tutti i contribuenti che hanno un sostituto di imposta in presenza di ritardo nei rimborsi possono:

  • controllare, in prima persona o tramite CAF o professionisti, che la dichiarazione sia stata presentata all’Agenzia in modo corretto;
  • verificare la presenza del modello 730 -4 necessario per la liquidazione degli importi;
  • rivolgersi direttamente all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente a livello territoriale attraverso i canali online o recandosi in prima persona in sede.

I contribuenti che non hanno un sostituto di imposta devono rivolgersi direttamente all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di competenza territoriale, dopo aver verificato l’invio corretto della propria dichiarazione dei redditi 2024.

Infine, è opportuno ricordare che trascorsi dieci anni il diritto al rimborso 730 cade in prescrizione: questo arco di tempo viene contato a partire dalla data di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Lo stato di prescrizione può essere interrotto inviando un sollecito all’Amministrazione Finanziaria secondo quanto stabilito dal Parere dell’Avvocatura Generale dello Stato del 1° ottobre 2003 numero 105547.